Viaggio a Taormina by Alfonso Borello

Viaggio a Taormina by Alfonso Borello

autore:Alfonso Borello
La lingua: ita
Format: epub
Tags: italian language learning, easy italian books, italian reading, italian stories for beginners
editore: Alfonso Borello


Suora Antonietta Ritorna

Il telefono squillò.

‘Che suono orribile.’ Dissi a me stesso.

“Ora esatta: Sono le otto e cinquantasette minuti. Non riceverà altre chiamate.”

‘Ora esatta un cavolo, le ho detto alle nove.’

Non riuscii a regolare la temperatura dell’acqua. Mi scottai. Solita storia, quando salti da un albergo all’altro. Martina era ancora addormentata sul divano, sull’orlo. Sicuramente si farà sentire quando cadrà al suolo.

“Buon giorno signore!” Mi salutò un giovane alla ricezione.

“Buon giorno!” Salutai.

“Madre Antonietta sta facendo colazione al tavolo otto e la sta aspettando.” Disse il giovane.

“Lei è il migliore in questo posto.” Dissi al giovane.

Notai che dimenticai di pettinarmi, ma non sembrava il caso di ritornare in camera.

“Suora Antonietta, ho quasi perso la speranza di rivederla.” Dissi prima di sedermi.

“Stamane ero di buon umore ed ho deciso di farle una sorpresa.” Si alzò in piedi con un sorriso sulle labbra.

La pelle del viso sembrava più vivace del solito; ma non c’era traccia di trucco. Dopo il colloquio con Martina, decisi di notare i particolari ed i suoi movimenti con più attenzione. Martina aveva ragione, ma non c’era affatto motivo di farne un dramma.

“Come è andata la congregazione?” Chiesi.

“Un po’ noiosa; la maggior parte delle sorelle erano molto più vecchie di me.” Spiegò.

“Sorella, posso farle una domanda un po’ personale?”

“Personale?” Chiese incuriosita.

“Qualcosa che, forse, non ritiene opportuno rispondere.” Spiegai

“Beh, in tal caso potrebbe mettermi in imbarazzo.”

“Spero di no. Non mi farebbe felice.” Risposi.

“In questo caso, cercherò di contenermi.”

“Se le manco di rispetto, reciterò mea culpa.” Spiegai.

“È così gentile. Apprezzo il rispetto che ha per me. Ora sono io che voglio chiederle qualcosa. Una tazza di caffè?”

“Ne ho veramente bisogno.” Risposi.

“Un po’ di latte?”

“Mi sta veramente viziando.” Dissi lusingato.

“Se non le dispiace.”

“Voglio che si unisca a noi per continuare il viaggio in Italia. Non si può rifiutare.”

“Mi dispiace, ma non posso farla felice in questo momento.” Spiegò umilmente.

“Cosa posso fare per farle cambiare idea?”

“Sono solo una povera sorella.”

“Sarò io il più povero, senza la sua compagnia.” Spiegai.

“Veramente avevo intenzione di visitare dei parenti dopo la congregazione, mi stanno aspettando.”

“Capisco e la cosa mi rattristisce.”

“No, per favore.”

“Forse non avrei dovuto chiedere.” Dissi.

“Un uomo non deve mai temere le proprie parole.”

“Forse l’ho offesa. Mi dispiace.”

“No, non mi potrà mai offendere con le sue belle parole.”

“Allora, mi dica di sì.” Supplicai.

“Vuole metà della mia brioche? Dico al cameriere di metterla nel forno per un paio di minuti.”



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